8 febbraio 2018: gli studenti del Galilei visitano la Comunità fondata da Vincenzo Muccioli

 

San Patrignano è una comunità terapeutica che a Coriano in provincia di Rimini accoglie ogni giorno persone che hanno smesso di vivere, hanno abbandonato loro stessi e si sono ritrovati preda di una dipendenza auto-distruttiva.
In mattinata, visita alla Cantina, dove viene prodotto e fermentato il vino: San Patrignano non è solo una casa di riabilitazione ma anche un luogo per imparare un “mestiere”, dai vigneti ai forni per i dolci, all’ospedale.
Dopo pranzo, nel teatro diversi ragazzi che vivono da tempo in Comunità hanno raccontato la loro storia. E’ stata una sensazione strana sentire le storie di ragazzi che alla nostra età facevano quelle cose… riuscire a mentire a tutti ma soprattutto a nascondere le proprie emozioni sotto effetto della droga, sentire le ragioni che hanno portato quelle persone a drogarsi, come il bullismo o la discriminazione …
Ecco qui uno spaccato delle riflessioni che questa giornata ha suscitato
Jhiaoo

È la seconda volta che visito San Patrignano e non finisco mai di sorprendermi. Un brivido gelido mi percorre sempre la schiena quando i ragazzi ci raccontano le loro storie. E’ un’esperienza che ti fa veramente capire quanto sia pericoloso il mondo e quanto siamo fortunati quando siamo felici. Ti fa capire quanto dovremmo valorizzare quello che abbiamo, perché anche le più piccole cose, che diamo per scontate, sono importanti e c’è chi potrebbe non averle (una casa, una famiglia, un lavoro). Purtroppo, d’altro canto, c’è chi queste cose le ha e le butta via. Dovremmo essere tutti più riconoscenti. Giacomo

Arrivati a Sanpa, come lo chiamano loro, ci attendono tre ragazzi, ragazzi che non hanno nulla di diverso dagli altri se non una maglia arancione con la scritta “We free”. Sorridono, sono emozionati nel raccontare le loro storie e ogni pregiudizio non può far altro che scomparire, viene scardinato dalle storie di Diego, Giulia, Riccardo,… Li guardo e vedo dei ragazzi che non hanno trovato nella droga la soluzione ai loro problemi. Li guardo e in loro vedo ancora sofferenza, timori e paura, paura di tornare a casa, di essere giudicati ma vedo anche persone che hanno lottato con le unghie e con i denti per uscire da un tunnel buio come quello della droga e ora sono tornati alla luce, liberi, come recita il loro motto.
Chiara

Questa esperienza è stata un viaggio nella nostalgia, nel rimorso e nel dolore di quelli che sono stati costretti a condurre vite impossibili a causa della droga e di altre problematiche ma allo stesso tempo nella bellezza di poter constatare come nel mondo ci sono persone disposte a fare molto per il bene altrui, e questo è particolarmente rincuorante e confortante.
Luca

Questa giornata a San Patrignano mi ha lasciato molti pensieri, certezze e anche un dubbio: ”Una volta fuori riusciranno a non ricadere nel giro della droga?” D’altra parte nei volti dei ragazzi che ci hanno parlato ho visto molta voglia di uscire da lì, di distaccarsi dal mondo delle dipendenze e molto impegno nell’eseguire i lavori assegnati.
Elena

Ragazzi e ragazze come me, simili in tutto, con l’unica differenza di un grosso peso portato sulle spalle: il passato. Impossibile dimenticarsi di quei volti, di quelle persone che troppo fragili e insicure si sono rifugiate nella droga per poter andare avanti.
Emozioni indescrivibili che fanno riflettere sull’immenso valore della vita, una strada semplicemente unica, ma allo stesso tempo così difficile da percorrere. Siamo qui perché qualcuno o qualcosa ha voluto questo, siamo qui per costudire questa perla preziosa chiamata vita, cercando di rimediare agli eventuali passi falsi e agli incidenti di percorso, come stanno dimostrando quei ragazzi.
Francesca

Ci hanno lanciato un appello: quando la vita ci presenta degli ostacoli, quando dovessimo subire atti di bullismo, … non serve la droga ma mantenere la testa lucida e trovare la soluzione giusta, sfogandoci con qualcuno.
Stefano

Chi non ha visitato questa “città “e non ha parlato direttamente con questi ragazzi, non può capire. Spesso la loro situazione viene considerata con molta superficialità e senso di superiorità. La comunità, non solo li aiuta a pulirsi, ma soprattutto insegna loro i veri valori della vita, tra cui l’aiuto per il prossimo e il senso di solidarietà.
Giulia

Sono ragazzi come noi, solo molto “fragili”, ragazzi che non hanno avuto la forza di combattere e hanno scelto la strada che sembrava più facile, sono stati velocemente travolti da questo mondo e hanno perso molte occasioni nella vita che non capiteranno più.
Filippo

E’ stato incredibile riuscire a entrare in contatto subito con questi ragazzi che si sono aperti a tutti anche se talora con difficoltà. Un momento magnifico è stato, appunto, quando Ivan, un ex tossicodipendente in cammino da tre anni, ci ha raccontato la sua storia mentre eravamo a tavola ed era così preso dalla narrazione che non ha mangiato quasi nulla. In quel momento ci ha raccontato la sua voglia di “rinascere”, di uscire dai cancelli di San Patrignano e, finalmente libero, di crearsi una famiglia con dei bambini, di avere Amici veri con la A maiuscola e non dei “compagni di merende”. Questo piccolo mondo ha fatto cadere i miei pregiudizi e ho capito grazie a delle persone meravigliose che per una scelta sbagliata, fatta per essere “come tutti gli altri” o per depressione, in un solo secondo si può rovinare una vita ma con la volontà e l’aiuto reciproco si può avere una seconda possibilità.
Guenda

Cosa mi ha colpito? Il fatto che all’interno della comunità le persone si aiutino molto a vicenda. Tutti hanno bisogno di aiuto e tutti hanno una storia diversa, molto spesso pesante da portare sulle spalle, ma nonostante questo ognuno cerca di fare qualcosa per il prossimo in modo da aiutarlo a stare bene. Penso che la società di oggi abbia tanto da imparare da questa piccola comunità.
Olivia

Il prof. Bassoli da due anni ci parlava di questa comunità: ovviamente eravamo tutti curiosi di andarla a visitare e le aspettative non sono state deluse. I ragazzi, chi più chi meno, ci hanno raccontato la loro storia. Al loro posto io non sarei mai riuscita a parlare di un periodo così buio della mia vita, forse anche perché sono una persona molto chiusa e faccio fatica ad essere aperta con altri.
Matilde

Riuscire ad essere ciò che si vuole, ci ha detto una ragazza, dipende da quanto si è disposti a mettersi in gioco e a sacrificarsi per esserlo. Lei vuole cambiare e ce la metterà tutta! Sta riscoprendo i valori che le avevano trasmesso i suoi genitori come l’onestà, la coerenza, la costanza… parole facili da dire ma difficile da far entrare nella quotidianità. Valori che si trasformano nella forza che ti aiuta a riottenere la tua condizione di libertà dipendenza.
Maria

E’ stata una preziosa occasione per capire veramente quanto è importante la vita; spesso nelle nostre giornate non ci rendiamo conto di quanto possa essere facile rovinare la nostra esistenza, basta un attimo per perdere tutto ciò che di più caro abbiamo: la famiglia, gli amici oppure la fidanzata. Parlare con i ragazzi che vivono nella comunità mi ha ricordato quanto io sia fortunato ad avere delle persone care con cui stare.
Francesco M.

“San Patrignano è una comunità di drogati”: questo era il pensiero di molti e anche il mio. All’ inizio devo ammettere di aver provato un po’ di titubanza al pensiero di visitare la comunità. Alla fine della giornata, invece, non la vedevo più come una prigione o uno spazio con restrizioni, ma come un luogo da cui ognuno può ricominciare da zero per rifarsi una vita.
Riccardo

Raccontare il proprio passato a persone che conosci da due o tre ore è difficile e richiede coraggio, a maggior ragione se vieni da una situazione difficile come quello della tossicodipendenza. Uscire da una dipendenza necessita di volontà, di persone che ti possano far sentire a casa, di persone che nel momento del bisogno ci sono e di un ambiente nel quale tu possa esprimere le tue abilità. Tutto questo è San Patrignano.
Salim