Cari lettori,

chi di voi in questi ultimi tempi non ha sentito parlare di Brexit?

Ecco perché in questo numero abbiamo deciso di proporvi un breve articolo per provare a capire insieme i passaggi principali di un processo che sta interessando l’Unione Europea e tutti noi.

La Brexit (sintesi delle parole Britain ed exit) indica infatti l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, così come sancito dal referendum che si è svolto il 23 Giugno 2016 su proposta dell’allora Primo Ministro David Cameron che, dopo l’iniziale parere favorevole, aveva tentato fino all’ultimo di convincere gli elettori a votare per il Remain.

Anche per questa ambiguità gli inglesi non hanno prestato particolare attenzione alle indicazioni di voto suggerite dai partiti e sono arrivati a decretare un risultato giudicato, da molti, sorprendente.

Il 51,9% dei votanti si è infatti schierato a favore dell’uscita, anche se il voto ha manifestato una spaccatura tra le nazioni del Regno Unito, con la maggioranza di Inghilterra e Galles favorevoli e di Scozia e Irlanda del Nord contrari.

A far prevalere il SI all’uscita dall’Unione hanno giocato svariati fattori: il sempre crescente tasso di immigrazione, l’idea che versare contributi agli altri stati europei rallentasse il proprio sviluppo economico e il timore che le proprie leggi venissero condizionate da Stati.

Nonostante tutto, l’Inghilterra ha sempre dichiarato la propria intenzione di mantenere buoni rapporti con l’Unione Europea integrando la maggior parte delle leggi europee nelle proprie e permettendo ai cittadini europei attualmente residenti negli UK di continuare a risiedervi senza alcuna variazione, mantenendo i viaggi dall’Europa all’Inghilterra e viceversa visa-free in caso di visita turistica. Chi vorrà trasferirsi in UK durante il “periodo di transizione” potrà farlo senza difficoltà, mentre successivamente sarà necessario richiedere un visto.

L’uscita sarebbe dovuta avvenire ufficialmente il 29 Marzo 2019 secondo le condizioni sancite dall’articolo 50 a seguito a un “periodo di transizione” concordato dalle due parti, ma Theresa May, attuale Premier, è attualmente in grande difficoltà in quanto i deputati di Westminster si rifiutano di approvare il suo accordo su Brexit.

In un discorso in Parlamento la premier britannica ha esortato i deputati a pensare a «quando i libri di storia saranno scritti» e al loro ruolo in questo momento decisivo per la Gran Bretagna. L’accordo raggiunto è un compromesso, ha detto la May, e come tale non soddisfacente, ma è anche «l’unico mezzo possibile per garantire l’uscita dall’Unione Europea».

In seguito alle recenti mosse del Parlamento per riprendere il controllo dell’iter verso l’uscita dalla Ue, la May è convinta che se il suo accordo verrà respinto il vero rischio non sia un “no deal” ma la decisione di annullare Brexit, che secondo la premier sarebbe un tradimento della volontà popolare. Senza un’intesa, ha dichiarato, si rischia di «distruggere» il Regno Unito: il popolo ha già votato e sarebbe anti-democratico sottoporre lo stesso referendum una seconda volta.

Quando leggerete questo articolo, la May avrà già raccolto un voto contrario o a favore alla Brexit e a noi non resterà che seguire le prossime puntate di questa lunga e difficoltosa scelta.

Enrico

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Fonti: http://www.wallstreetitalia.com/trend/brexit/
Immagine: Pixabay