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Domenica 26 maggio 2019 in Italia, e nei giorni precedenti in tutto il resto dell’Europa, si voterà per l’elezione dei membri del Parlamento Europeo.

Cos’è il Parlamento Europeo? E’ l’organo legislativo dell’Ue che, eletto ogni 5 anni e presieduto dal suo Presidente, ha competenze di vigilanza e bilancio relativi all’Unione. Il lavoro del Parlamento si articola principalmente in 2 fasi: la preparazione della legislazione a carico delle Commissioni e l’adozione delle leggi a carico delle sessioni plenarie. Il parlamento conta 20 commissioni e 2 sottocommissioni, ognuna delle quali si occupa di un determinato settore, che più specificatamente esaminano le proposte legislative. Quindi i vari euro-deputati possono presentare o respingere emendamenti; nella fase di adozione, i parlamentari si riuniscono nella sede di Strasburgo per esprimere un voto finale sulle proposte.

Magari sarà la tua prima volta al seggio e perciò vogliamo cercare di fare un po’ di chiarezza sull’argomento. Ogni Stato membro dell’Ue ha diritto a far sedere all’assemblea di Bruxelles un numero di europarlamentari proporzionale al numero di abitanti dello stato stesso: l’Italia per esempio eleggerà 76 eurodeputati, a differenza del Lussemburgo che ne potrà eleggere soltanto 6 o della Finlandia 14, per un totale di 705 parlamentari compreso il Presidente (eletto alcuni mesi dopo dai neo-eletti).

Il 7 febbraio 2018 infatti è stato firmato un accordo per la riduzione del numero dei deputati eletti da 751 a 705 dopo l’uscita del Regno Unito dalla Comunità europea.

Come votare?

Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa che vi verrà consegnata al seggio, un segno X sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta; grazie al voto di preferenza, ogni elettore può scrivere fino a tre nomi presenti in una stessa lista ma sempre rispettando la rappresentanza di genere (non si possono votare solo uomini o solo donne: in quel caso il terzo voto viene annullato).

Quanto influenzerà le elezioni il mio voto?

La legge elettorale prevede un proporzionale puro con soglia di sbarramento al 4%. In poche parole significa che il voto di ciascuno rappresenta una percentuale per ciascuna lista e i suoi relativi candidati e che il partito potrà entrare in parlamento con un numero di deputati relativo alla percentuale di consensi raccolta, sempre ovviamente se si è superato il 4% (soglia di sbarramento).

Per chi votare?

Per quanto ne sappiamo al momento, le principali liste saranno le seguenti:

Il Partito Popolare Europeo (PPE) appartiene alla famiglia politica europeista di centro e di centro-destra che raccoglie le forze generalmente classificabili come moderate, cristiano-democratiche e conservatrici. Oltre a essere il maggiore partito rappresentato in ciascuna delle istituzioni dell’Unione Europea e anche il più ampio del Consiglio d’Europa, è il più influente dei partiti europei e il più grande gruppo politico nel Parlamento europeo con 216 eurodeputati.  Ha scelto Manfred Weber come candidato alla presidenza della Commissione Europea (Weber, bavarese, è l’attuale capogruppo del PPE in Parlamento). 

Il Partito del Socialismo Europeo (PSE o PES), meglio noto come Partito Socialista Europeo, è di orientamento socialista, socialdemocratico e laburista, fondato nel 1992.

Il suo candidato per la presidenza alla Commissione sarà Frans Timmermans, politico olandese e astro nascente del centro-sinistra a cui spesso Junker, attuale presidente, ha fatto affidamento per importanti compiti.

 

ll Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) è stato creato il 22 giugno 2009 da partiti conservatori di destra e di centro-destra che si dichiarano euroscettici e antifederalisti (in quanto si oppongono al federalismo europeo). Dal luglio 2014 è il terzo gruppo parlamentare dopo quello del Gruppo del Partito Popolare Europeo e dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici.

 

L’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (ALDE) è di orientamento liberale, centrista e comprende due partiti europei: il liberale Partito Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (che si chiama sempre ALDE) e il centrista Partito Democratico Europeo (PDE).  Il candidato dell’Alde alla carica di presidente del Parlamento Europeo è  Verhofstadt.

 

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